Secondi…. dopo Birmania e Cina

 

A proposito di censure e bavagli. Se passa questo decreto legge la Levi-Prodi, altro che Birmania. Questo è un vero bavaglio alla libertà. Non è piu possibile avere un blog se questo non viene registrato, ed addirittura pagare un bollo (farà parte del tesoretto?) anche se quello che uno scrive sono appunti e senza scopo di lucro. Addirittura il blog viene equiparato alla stessa stregua di un quotidiano, quindi queste righe " Il blog non puo’ essere considerato come testata giornalistica in quanto viene “aggiornato” in modo non regolare.Non puo’ essere quindi considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7/03/2001" non tuteleranno più, se a qualcuno scappa qualche parola di grosso. Speriamo che il tutto non passi. Che governo…di merda, facciamo ridere, speriamo che cada al più presto. L’unico problema è che non si sa chi mettere, poichè il migliore ha la rogna.

 

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Autore: Franco Conidi aka edmond

Senior System Integrator, Network Administrator, Sys Admin Linux, Linux User, Consulente Informatico.

2 pensieri riguardo “Secondi…. dopo Birmania e Cina”

  1. C’era una volta l’articolo 21 “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure…” ma questi con la Costituzione ci si puliscono il c..o (e non solocon l’articolo 21)

  2. Sono perfettamente daccordo, devono tenere le mani giù da internet, ognuno ha diritto di farsi un blog e di dire quello che vuole (sempre nel rispetto). Non si puo arrivare al punto di limitare la libertà di una persona. costringendola alla burocrazia e a spendere soldi .Internet fino adesso ha rappresentato la libertà, e non ci devono essere limitazioni per nessuno. in Cina si filtrano le parole non in Italia.

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