Cinnamon 1.4 su Debian Wheezy/Sid LMDE pacchetti Deb

 

 

 

 

 

Cinnamon è arrivato alla versione 1.4, portando alcune novità. Io l'ho provato su Debian Sid, ed ho testato il tutto. Come ho già detto in passato Cinnamon non è male, anche se acerbo, e può essere un'alternativa a Gnome-Shell. Al momento l'unico neo che ho riscontrato. è che quando si seleziona la voce pannello mofificabile, la barra cambia colore, quindi una volta aggiunti i programmi al pannello, bisogna deselezionarla. Come al solito i pacchetti si trovano nel mio repository.

 

Download Cinnamon 1.4  amd64 (6 files)

Download Cinnamon 1.4 i386 (6 files)

 

ps: disinstallare prima cinnamon-muffin 1.3

ps: apt-get install -f, per problemi con le dipendenze.

 

enjoy 😉

LMDE 64 problemi al boot e fstab

 

 

Scrivo due righe per chi si trovasse ad avere lo stesso problema che ho avuto io in una fresca installazione di LMDE 64 bit. I problemi in /etc/fstab sono sempre più frequenti, anzi credo che siano gravemente proporzionali al numero di partizioni che si hanno su hard disk, ossia più partizioni più errori. Come già ho avuto modo di lamentarmi, non solo scambia /dev/sda1 windows con ext3 /, ma questa volta ha aggiunto una partizione inesistente e cioè /dev/sda2, più un kernel panic.

# / was on /dev/sda1 during installation
UUID=385ecae6-bd34-41c3-a524-974b8cd6d17f /               ext3    errors=remount-ro 0       1
# swap was on /dev/sda2 during installation
UUID=c6876978-438f-4a1e-ae53-dacdf22d1e4a none            swap    sw              0       0
/dev/scd0       /media/cdrom0   udf,iso9660 user,noauto     0       0
proc    /proc    proc    nodev,noexec,nosuid    0    0
/dev/sda12    /    ext4    rw,errors=remount-ro    0    0
 

Sopra si vede la partizione /dev/sda1 dove c'è Windows, identificata come / ext3, e la partizione /dev/sda2 con swap, errata sia nell'uuid, sia nella partizione. Comunque una volta finita l'installazione al momento di riavviare ho ottenuto una specie di kernel panic, dove in quelle poche righe l'unica cosa che si capiva era: UUID=xxxxxx-xxxx-xxxxx-xxxx inesistente. Quindi il passo successivo è stato avviare da un'altra distro e montare la nuova installazione, e controllare l'uuid, che da un controllo con blkid risultava esatto. Quali le stringhe incriminate?
 

menuentry "Debian GNU/Linux, with Linux 2.6.32-5-amd64 (on /dev/sda12)" {
    insmod part_msdos
    insmod ext2
    set root='(hd0,msdos12)'
    search –no-floppy –fs-uuid –set dc199cb8-c4ee-48e1-9e8c-69b304cd12d9
    linux /boot/vmlinuz-2.6.32-5-amd64 root=UUID=1f084bbd-a556-4e8b-9ab4-c9049cfda7e3 ro quiet
    initrd /boot/initrd.img-2.6.32-5-amd64
}
 

guardando più attentamente si nota che i due uuid sono diversi, il primo esatto il secondo errato, ecco da dove arrivava il kernel panic, infatti una volta modificato il secondo uuid, LMDE riesce a bootare. Successivamente si deve cambiare l'uuid anche in /etc/initramfs-tools/conf.d/resume. Quindi ho l'impressione che piu partizioni si hanno e più si può incorrere in errori, tutto questo in attesa della risoluzione. Una nota positiva dell'installer è che riconosce la partizione zfs 🙂 mentre quello Debian no.

 

enjoy 😉
 

Velocizzare boot e prestazioni su Debian Squeeze parte 2

 

 

Nella guida precedente ho iniziato a sperimentare la possibilità di velocizzare Debian Squeeze ed LMDE, partendo dalla fase di boot, fino ad arrivare in questa seconda parte ad aumentare, ove possibile, la reattività del sistema. Già con l'installazione di preload si cerca di aumentare la reattività dei programmi usati più spesso, ma per ottenere questo bisogna dare a preload alcune ore di utilizzo, affinche memorizzi le abitudini. Le modifiche successive io le ho testate sul mio sistema, senza problemi, ma ciò non toglie che è meglio stare attenti.

 

atime ed /etc/fstab:

la prima modifica riguarda  /etc/fstab e l'inserimento dell'opzione noatime e nodiratime. Linux di default tende a tenere traccia di tutto quello che si fà, non solo delle modifiche dei file, ma anche della solo lettura, e scrive tutto sul disco. Questo sicuramente è d'obbligo su un server, ma su un pc Desktop secondo me non è necessario. C'è da tenere conto che una minore scrittura, significa anche aumento della durata dell' hard disk. Quindi /etc/fstab dovrebbe essere così:

/dev/sdaxx    /    ext4    rw,noatime,nodiratime,errors=remount-ro    0    0

lo stesso discorso vale per la partizione di /home separata.

 

vm.swappiness:

un'altra modifica che si può fare riguarda /etc/sysctl.conf e cioè andare a modificare il file, ed inserire un valore  a vm.swappiness che andrà a dire al kernel se tenere tutto in Ram oppure nella cache su disco.  Oggi ci si ritrova ad avere tanta Ram che nemmeno si utilizza, quindi cerchiamo di sfruttarla. Di default questo valore in Debian è 60, e la modifica si può fare da 0 a 100, io ho optato per 20. Per chi ha un pc portatile, può essere utile diminuire la scrittura su disco, in quanto la durata della batteria ne gioverebbe.

# echo 'vm.swappiness=20' >> /etc/sysctl.conf

 

vm.vfs_cache_pressure:

anche questa opzione da inserire in /etc/sysctl.conf aiuta a velocizzare il sistema, il valore di default in Debian è 100, si può provare a dimezzarlo:

# echo 'vm.vfs_cache_pressure=50' >> /etc/sysctl.conf

 

per le mie esigenze queste opzioni vanno benissimo e mi ritrovo con un pc veloce e reattivo:

 

Boot=25 secondi circa

Halt=5 secondi circa

 

ps: in LMDE consiglio di rimuovere il mintMenu dal pannello, che è pesantissimo, ed aggiungere la classica Barra del menu di Gnome.

 

enjoy 😉

Velocizzare boot e prestazioni su Debian Squeeze parte 1

 

 

Questa guida si propone di rendere più veloce e performante Debian Squeeze, partendo dalla fase di boot. Allo stesso tempo ho voluto provare questi stessi passi anche su LMDE che di default, a mio avviso, è più lenta di Debian Squeeze. Questa guida è adatta chiaramente in ambito Desktop, io stesso sono alla ricerca di un compromesso accettabile, quindi è da considerarsi "sperimentale", di conseguenza da usare a proprio rischio e pericolo. Questa guida ho deciso di dividerla in due parti, nella prima parte si parlerà di come velocizzare  la fase di boot, mentre nella seconda parte di come aumentare le prestazioni del sistema. Quindi c'è la possibilità di provare singolarmente queste due guide e farsi un idea dei vantaggi e degli svantaggi.

 

Velocizzare Boot

 

Step 1 servizi:

Indubbiamente la base da cui partire è sempre l'eliminazione dei servizi di avvio che non si utilizzano, a questo proposito esistono nei repository degli strumenti come Bum è sysv-rc-conf. quest'ultimo molto potente, per ottenere uno snellimento dei servizi.

 

Step 2 insserv:

installare insserv se non già presente, ed abilitare l'esecuzione in parallelo dei servizi:

 

# echo 'CONCURRENCY=makefile' >> /etc/default/rcS

 

Step 3 preload:

installare preload che si occuperà di monitorare le applicazioni lanciate dagli utenti e dalle analisi di questi dati predice quali applicazioni potrebbero eseguire gli utenti, di conseguenza recupera e porta in memoria i relativi binari e le loro dipendenze in modo da velocizzarne l'avvio (programmi).

 

Step 3 readahead-fedora:

installare readahead-fedora, uno strumento che precarica file, in questo caso quelli usati durante il processo di boot, per accelerare l'avvio del sistema. Il file di configurazione è in /etc/readahead.conf, assicurarsi che readahead punti a preload:

 

RAC_EXECIGN="/sbin/readahead /usr/sbin/preload"

e passare da 300 a 100 in:

RAC_MAXTIME="100"

quindi:

# reboot

all'avvio di grub bisogna passare un parametro al kernel per avviare il processo:

init=/sbin/readahead-collector

 

Per concludere questa prima parte mi soffermo su dei numeri appena testati su LMDE, e ne ho fatto una media, il tempo è stato preso dal push del tasto invio fino alla comparsa del desktop (musichetta e compiz) il mio OS è settato senza password, quindi login automatico.

Boot in 23.8 secondi

Halt/Reboot in 10 secondi netti.

Certo ci sono i pro ed i contro con un boot veloce 🙂 Nei prossimi giorni la parte 2.

 

enjoy 😉