Installazione stampante HP 4500 e richiesta di plugin aggiuntivi su Debian Sid

 

In questi giorni ho reinstallato una versione "pulita" di Debian Sid, quella su cui stavo era "vecchia" di quasi un anno, e siccome di cambiamenti ce ne sono stati tantissimi, come anche di miei esperimenti, ho quindi deciso di "rinnovare". Ci tengo a precisare che mi funzionava quasi tutto, ma a questo punto non riuscivo più a capire alcuni problemi da cosa dipendessero, se da modifiche fatte da me, mesi e mesi fa, oppure da librerie e configurazioni varie, rimaste in vita non si sa come, partendo da Gnome 2 ecc. ecc. Comunque ho iniziato ad installare le cose più urgenti, tra cui i driver HP della mia stampante, per la precisione una HP Officejet 4500 Wireless. Per installare tutto su Debian basta un:

 

# apt-get install hplip-gui

 

per configurare la stampante, bisogna lanciare da root:

 

# hp-setup

 

e seguire l'indicazioni. A questo punto stampando una pagina di test mi appare una finestra con la richiesta di plugin aggiuntivi (prima volta che mi capita), da andare a scaricare automaticamente dal sito hp. Quella procedura fallisce, per risolvere il problema bisogna installarli da root, con il comando:

 

# hp-plugin

 

un'altro fastidioso errore con cups è il seguente:

 

user added to lpadmin group

 

si risolve con:

 

# usermod -aG lpadmin nome_utente

 

dopo un reboot tutto dovrebbe funzionare.

 

enjoy 😉

Kernel 2.6.39-bpo + Broadcom BCM4313 su Debian Squeeze

 

 

 

 

Sul mio nuovo Acer Aspire One D257, ho installato naturalmente Debian Squeeze. Come scheda wifi ha una Broadcom Corporation BCM4313, che si compila facilmente col kernel di default 2.6.32, ma ci sono dei problemi, se come me, si installa l'ultimo kernel dai backport, nel mio caso il 2.6.39-bpo.2-686-pae. Per compilare senza problemi questo driver, bisogna aggiungere momentaneamente i repository testing, poichè abbiamo bisogno di broadcom-sta-source broadcom-sta-common alla versione 5.100, mentre su Squeeze sono alla 5.60. Quindi una volta installati, si possono togliere i repository testing, e procedere con l'installazione dei driver per la BCM4313.

 

# apt-get install module-assistant wireless-tools

# m-a a-i broadcom-sta

# echo blacklist brcm80211 >> /etc/modprobe.d/broadcom-sta-common.con

# update-initramfs -u -k $(uname -r)

# modprobe -r b44 b43 b43legacy ssb

# modprobe wl

 

enjoy 😉

Registrare i messaggi di boot con Bootlogd

 

E' molto importante monitorare le fasi del boot del nosto O.S preferito, perchè proprio in quel frangente si possono trovare informazioni su un determinato problema. Infatti mamma Debian è impostata di default ad avviarsi in modalità verbose, senza loghi, che pur essendo carini, ti nascondono informazioni che possono risultare importanti. Comunque per ovviare a problemi simili, possiamo usare Bootlogd per registrare i messaggi di boot:

 

# nano /etc/default/bootlogd

 

ed abilitiamo bootlogd all'avvio:

 

BOOTLOGD_ENABLE=yes

 

dal prossimo avvio siamo in grado di leggere le informazioni custodite in /var/log/boot:

 

# nano /var/log/boot

 

oppure:

 

# sed $'s/\^\[/\E/g' /var/log/boot | less -R

 

 

enjoy 😉

Come avere un Kernel minimale solo per il nostro hardware

 

 

 

Quella che si vede sopra è l'immagine di come in realtà è il nostro kernel Linux dopo l'installazione di una tipica distribuzione GNU/Linux. Il kernel Linux diventa sempre più grasso poichè vengono sempre inseriti nuovi supporti all'hardware. Adesso indicherò un modo semplice per ottenere un kernel minimale con solo quello che ci serve, e cioè un kernel fatto su misura per il nostro pc, senza tirarsi dietro i circa 2000 moduli in più che non ci servono. Tanto tempo fà, chì come me si è cimentato a ricompilarsi il kernel per ottimizzare il proprio hardware scadente, si è accorto fin da subito del tanto tempo che ci voleva, e soprattutto, di tutte le volte che si andava incontro ad un kernel panic, poichè si toglieva qualcosa di "vitale". Comunque anche dopo molteplici tentativi ed ore-giorni sprecati, non si era completamente soddisfatti, almeno io. Il pc con cui mi sono accanito era un Olidata pentium 3 ad 800mh con (se non ricordo male) la ram portata a 512, una scheda video Matrox ed un hard disk da 16G ecc. ecc. Comunque andando al sodo, riepilogo i passi per la ricompilazione del kernel, per poi soffermarmi su l'opzione che permetterà di snellire il nostro kernel.

 

# apt-get install build-essential bin86 kernel-package libncurses5 libncurses5-dev fakeroot module-init-tools

# cd /usr/src

# uname -r

# apt-get install linux-source-2.6.38

# bzip2 -dc linux-source-2.6.38.tar.bz2 |tar xf -

# ln -sf linux-source-2.6.38 linux

# cd linux

# cp /boot/config-2.6.38-686 .config

 

a questo punto in genere si usa a secondo delle esigenze:

 

# make menuconfig oppure make oldconfig

 

per ottenere invece un kernel minimale, bisogna usare:

 

# make localmodconfig

 

che si occuperà di lanciare lsmod per conoscere i moduli caricati sul nostro sistema e leggerà tutti i Makefiles, e alla fine rimuoverà tutti i moduli che non serviranno, come si può leggere anche quà. La ricompilazione risulterà molto veloce, in virtù di quanto detto sopra. Alla fine per generare linux-image e linux-headers, per chì ha due cpu, può usare:

 

# CONCURRENCY_LEVEL=2 make-kpkg --initrd --append-to-version=-nome kernel-image kernel-headers

 

adesso il nostro tux, sarà più bello e più magro.

 

 

 

 

enjoy 😉

Liberare Ram su Debian

 

Per liberare Ram su Debian ed altre distribuzioni Gnu/Linux, servono solo 2 comandi. Per vedere la differenza eseguire prima il comando:

 

$ free -m

 

per liberare la Ram:

 

# sync

# echo 3 > /proc/sys/vm/drop_caches

 

il mio risultato:

 

root@Debianbox:/home/edmond# free -m
             total       used       free     shared    buffers     cached
Mem:          2012       1824        188          0        106       1050
-/+ buffers/cache:        667       1345
Swap:         1047          0       1047
root@Debianbox:/home/edmond# echo 3 > /proc/sys/vm/drop_caches
root@Debianbox:/home/edmond# free -m
             total       used       free     shared    buffers     cached
Mem:          2012        659       1352          0          1         87
-/+ buffers/cache:        571       1441
Swap:         1047          0       1047

 

enjoy 😉

 

Intel PRO/Wireless 3945ABG [Golan] su GnackTrack

 

Scrivo due righe su questa scheda Intel Corporation PRO/Wireless 3945ABG [Golan], poichè facendo un'installazione di GnackTrack su un portatile Acer Aspire 5920G non mio, ho avuto qualche problema. GnackTrack è una distribuzione di Penetration Test basata su Ubuntu 10.10, ed io sinceramente Ubuntu non lo frequento più dalla versione 8.4. Comunque praticamente mi aspettavo che in automatico funzionasse tutto, ma purtroppo questa scheda se pur riconosciuta era bloccata, tanto e vero che il led era spento. Nei repository si trova un pacchetto dal nome firmware-iwlwifi , che ho installato, ma non ha funzionato. Per farla breve ed evitare inutili perdite di tempo, segnalo che manca il firmware specifico, ed io ho risolto così:

 

$ wget https://intellinuxwireless.org/iwlwifi/downloads/iwlwifi-3945-ucode-15.32.2.9.tgz

$ tar xzf iwlwifi-3945-ucode-15.32.2.9.tgz

$ cd iwlwifi-3945-ucode-15.32.2.9

$ sudo cp iwlwifi-3945-2.ucode /lib/firmware

$ sudo reboot

 

al riavvio dovremmo trovare il led acceso e la scheda funzionante.

 

enjoy 😉

Wake on LAN (WOL) su Debian Squeeze

 

Wake on LAN (WOL) è uno standard Ethernet che consente di avviare un computer in standby da una postazione remota, a patto di conoscerne l'indirizzo MAC. Tutto questo è possibile dato che i computer recenti anche se spenti, continuano ad essere alimentati con una tensione di standby. Questa guida è stata testata su Debian Squeeze con dei pc in lan.

 

Requisiti:

Verificare che WOL sia attivato nel Bios dei pc che vogliamo accendere.

 

# apt-get install ethtool wakeonlan

 

verificare che sulla schede di rete sia abilitato WOL:

# ethtool eth0

 

il risultato nel mio caso è questo:

 

root@debian:/home/edmond# ethtool eth0
Settings for eth0:
    Supported ports: [ TP ]
    Supported link modes:   10baseT/Half 10baseT/Full
                            100baseT/Half 100baseT/Full
                            1000baseT/Full
    Supports auto-negotiation: Yes
    Advertised link modes:  10baseT/Half 10baseT/Full
                            100baseT/Half 100baseT/Full
                            1000baseT/Full
    Advertised pause frame use: No
    Advertised auto-negotiation: Yes
    Speed: 100Mb/s
    Duplex: Full
    Port: Twisted Pair
    PHYAD: 1
    Transceiver: internal
    Auto-negotiation: on
    MDI-X: on
    Supports Wake-on: pumbag
    Wake-on: g
    Current message level: 0x00000001 (1)
    Link detected: yes
 

"g" significa che WOL è abilitato

nel caso fosse su "d" significa che è disabilitato, quindi per abilitarlo:

 

# ethtool -s eth0 wol g

 

creare uno script chiamato wol ed inserire:

 

## /etc/init.d/wol
#
# chkconfig: 2345 99 99
# description: Force NIC into WOL mode
#
ethtool -s eth0 wol umbg
exit

 

quindi:

 

$ chmod a+x wol

# cp wol /etc/init.d/

# update-rc.d wol defaults

 

adesso per svegliare il nostro pc, basta inviare i Magic Packet:

 

$ wakeonlan indirizzo_mac_pc

 

 

enjoy 🙂

Boot da usb senza supporto del Bios

 

 

Uno dei miei pc non ha il supporto per il boot da usb, ed allora mi sono chiesto come fare ad ovviare a questo problema, anche perchè è molto più comodo fare delle installazioni da chiavetta usb, che non ogni volta bruciare un cd/dvd. A questo proposito ho trovato in rete proprio quello che fa al caso mio, e cioè PLoP Boot Manager. Il suo utilizzo è veramente semplice

Scaricare PLoP Boot Manager

scompattarlo, entrare nella cartella e masterizzare il file plpbt.iso. Adesso basta inserire il cd masterizzato, settare il boot da cdrom, e inserire la chiavetta usb, una volta riavviato il pc, PLoP si occuperà di mostrarci un menu di avvio, compresa la famosa voce usb. Veramente un ottimo tool.

enjoy 😉

USB 3.0 e Linux una scheggia

 

Oggi sono andato alla fiera dell'elettronica di Busto Arsizio (VA), per curiosare e vedere se ci fossero delle novità o qualcosa che attirasse la mia attenzione. Io queste fiere le seguo sempre, di solito frequento anche quelle di Erba (CO) Novegro (MI) e Cremona. Comunque curiosando di quà e di là ho acquistato qualcosa, alla fine me la sono cavata fortunatamente con una spesa di circa 120€ in totale. Il pezzo pregiato dei miei acquisti è stata una pen drive da 16g con standard USB 3.0 al prezzo di 39€, mentre quella USB 2.0 costava 26€. Una volta arrivato a casa mi sono messo subito a testarla, ed a questo proposito, bisogna ricordare che Linux per primo ha il supporto nativo per questo standard, fin dal kernel 2.6.31. Comunque per far capire la velocità di questo standard ho fatto una prova sul mio pc che ha come hub:

Bus 001 Device 001: ID 1d6b:0002 Linux Foundation 2.0 root hub

Per prima cosa ho formattato la pen drive con dd, dato che gparted non riusciva a formattarla:

$ dd if=/dev/zero of=/dev/sdX

Test:

copia di un file video di 1g su una pen drive Sony da 2g:

Bus 001 Device 015: ID 054c:0243 Sony Corp. MicroVault Flash Drive

Risultato:

real    5m29.500s
user    0m0.008s
sys    0m2.512s

copia dello stesso file su ADATA Nobility Series N005 USB 3.0:

Bus 001 Device 016: ID 125f:105a A-DATA Technology Co., Ltd.

Risultato:

real    0m42.896s
user    0m0.024s
sys    0m2.740s

il risultato direi che è ottimo…una scheggia 🙂